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Ulric

La voce del popolano

“Si Ulric è dalla mia parte. Porto sempre con me questa coda di lupo fatta con pelle di coniglio, e questo amuleto a forma di testa di lupo. Ho anche comprato un teschio da un prete. Sono certo che è benedetto. Apparteneva ad un membro del lupo bianco, mi ha detto così, l’ho preso e l’ho dato al mio amico Gunther, un incisore, per farglici mettere parole sacre sopra e cose così, per avere il fegato di affrontare le cariche degli orchi. Son pieno di coraggio, con Ulric dalla mia parte!”

Il tomo dell'erudito

[…] Amici miei lasciatemi spiegare cosa intendo: Sigmar era un ulrichiano. Sigmar fondò l’ Impero. Questo vuol dire che l’Impero è la nazione di Ulric. Noi siamo tutti ulrichiani. e questa servile devozione verso Sigmar deve finire.[…]

– Manifesto anonimo indirizzato a Johann Riegel,
politicante arrestato per sedizione a Middenheim. –

Millenni addietro Ulric, dio dell’inverno, dell’onore e della guerra, signore dei lupi, era la divinità venerata da una sanguinosa e battagliera tribù giunta dal grande nord, i Teutogeni. Guidati dalle visioni del loro dio, nel cuore dell’inverno giunsero nelle terre che oggi prendono il nome di Gran Contea del Middenland, sul monte Fauschlag, e lì eressero le prime mura della grande città fortezza di Middenheim; si narra che la selvaggia montagna venne donata da Taal a suo fratello Ulric, il quale con un pugno ne infranse la cima, aiutando i suoi fedeli nella costruzione della loro nuova dimora. 

Mentre le prime palizzate si ergevano imponenti un enorme branco di lupi bianchi, così affamati da non temere neppure il fuoco, attaccò gli stremati Teutogeni, i quali si difesero senza risparmiare nessun uomo, ululando in sfida, bloccati tra l’alte pareti del monte e lo sterminato numero di fiere, così Ulric venne in loro soccorso facendo divampare una bellissima e temibile fiamma fredda, di un gelido azzurro, costringendo alla fuga gli aggressori. Da allora la fiamma divampa in quel punto e con il nome di Fiamma Eterna viene venerata in un tempio costruito intorno ad essa. I suoi devoti, in questo luogo così freddo ed inospitale, circondato dalla grande foresta del Drakwald, insolitamente prosperarono, aiutati dal fiero popolo nanico dei vicini Karak, diffondendo la loro cultura guerresca e il loro dio in tutte le lande che oggi sono conosciute come Impero, ed oltre.

Simboli e precetti

Vi è un solo simbolo riconosciuto per identificare Ulric e i suoi fedeli, ovvero il grande lupo bianco, spesso raffigurato stilizzato con occhi rossi e una pesante catena al collo. 

Questi sono i precetti del dio della guerra. 

  • Obbedisci al tuo meglio. 
  • Difendi sempre il tuo onore quando viene messo in dubbio. 
  • Rimani sempre onesto e dici la verità. Inganni e sotterfugi non appartengono alla via di Ulric. 
  • Puoi indossare la pelle di un lupo solo se lo hai ucciso tu stesso con le nude mani o armi da te costruite, usando ciò che la natura offre. 
  • Armi a polvere nera, archi ed elmi non sono graditi ad Ulric. Il loro utilizzo dimostra codardia di fronte al nemico. 
  • Il sacro fuoco è l’unico luogo del divino Ulric che non deve essere abbandonato o perduto.

Il culto

Ormai da molti secoli il culto di Ulric si sta lentamente ritirando dal Vecchio Mondo, soppiantato da Sigmar nel nord, e facilmente dimenticato a sud per l’incedere del culto guerriero di Myrmidia. Nell’Impero il suo ruolo rimane comunque fondamentale, e l’Ar-Ulric, l’alto sacerdote, ancora incorona l’Imperatore così come venne fatto con il primo, Sigmar, ormai due millenni e mezzo addietro; politicamente parlando però la sua influenza è forte solo in Middenland, in cui ancora è il dio patrono. 

I fedeli di Ulric sono ovviamente combattenti e soldati e non è raro che lo siano stati anche i suoi sacerdoti prima di prendere i voti; difatti alcuni templi accettano solo quei novizi che abbiano già dato prova in battaglia delle loro abilità marziali e del loro coraggio. Chi entra nel culto come iniziato si lega ad uno specifico tempio dal quale potrà andarsene solo dopo aver preso i voti, e qui viene severamente addestrato nella lotta e con le armi, ma spazio viene lasciato anche allo studio della storia, della filosofia e della retorica; come ultima tappa di questo percorso ogni novizio deve testare la propria forza, venendo abbandonato nella foresta del Drakwald disarmato e con solo il proprio saio, con il compito di trovare da solo la lunga strada verso il proprio tempio. Questo rito ha sempre luogo durante i freddi giorni di Hochwinter in cui si festeggia il dono della Fiamma Eterna. I sacerdoti indossano lunghi sai neri dall’alto colletto impellicciato mentre le pochissime donne indossano in aggiunta una cappa grigia o bianca; gli uomini sono soliti portare barba e capelli molto lunghi, e i Templari del Lupo Bianco usano indossare armature di piastre brunite, a simboleggiare Blitzbeil, la leggendaria ascia nera di Ulric. Un tempo nel culto vi era una significativa minoranza di donne, e non erano rari i matrimoni tra sacerdoti, ma l’instaurarsi di veri e propri lignaggi di sangue divenne un serio pericolo per la stabilità politica e religiosa del Middenland, così nel 1547 del calendario imperiale l’Ar-Ulric fu costretto dal Conte Elettore ad introdurre la regola del celibato; questo portò al rifiuto di gran parte degli iniziati di sesso femminile, per evitare le tentazioni della carne, ma ciò portò  ad una lenta diminuzione di nuovi adepti al culto. L’unico tempio gestito da sole sacerdotesse, mantenuto in auge da oltre 2000 anni, è quello di Sudfast, nel Middenland meridionale, e la loro forza e il loro coraggio non sono inferiori a quelli dei sacerdoti maschi. 

I rapporti con la chiesa di Sigmar sono da sempre estremamente freddi, se non apertamente aggressivi, e i sacerdoti di Ulric considerano i sigmariti degli usurpatori, poiché prima del loro arrivo la fede al dio dell’inverno era la più importante in tutte le tribù umane, e si sentono legittimati da questi pensieri in quanto pure Sigmar, nella sua vita mortale, era un devoto di Ulric. Nelle cerchie di sacerdoti si osa pure sussurrare che Sigmar non sia mai asceso alla divinità.

Gli ordini

I Lupi Ululanti

Sono il principale ordine del culto di Ulric, in cui rientrano gran parte dei sacerdoti, e comandato dall’Ar-Ulric in persona insieme agli alti sacerdoti dei principali monasteri del Middenland. 

Loro sono le ultime parole su tutte le dispute e le prese di posizione, e giudicano le azioni di tutti i sacerdoti e di molti fedeli, stando molto attenti alla politica imperiale, per non sminuire ulteriormente l’influenza della chiesa di Ulric.

Il Lupo Bianco

Sono l’ordine templare del culto di Ulric e il loro Gran Comandante è secondo per importanza solo all’Ar-Ulric. Sono veterani di grande esperienza e fervore, ed appartengono quasi tutti alla nobiltà del Middenland, potendo vantare illustri antenati tra i primi Teutogeni che si allearono con Sigmar nella creazione dell’Impero. Sono un gruppo di élite a cui molti aspirano, ma ben pochi sono gli onorati devoti che riescono ad entrarvi.

Gli ordini minori

Il Trono d'Inverno

Sono l’unico ordine minore riconosciuto del culto, entrato con riluttanza nei ranghi della chiesa ufficiale abbandonando il suo stato settario. Questo gruppo religioso è composto da asceti che vivono isolati in monasteri disseminati tra il Middenland, il Nordland e il Kislev meridionale, e ve ne sono alcuni addirittura sulle coste della selvaggia Norsca; la loro missione manifesta è di preparare se stessi e le genti del Vecchio Mondo a combattere i più pericolosi nemici di Ulric, i poteri della rovina e i loro adoratori, e per fare ciò eseguono uno spietato rito nelle notti di Evernacht, durante il quale bruciano i fienili e i magazzini dei piccoli villaggi in modo che solo i più forti possano sopravvivere all’inverno, e dimostrarsi meritevoli della benedizione di Ulric. Questo comportamento è tollerato solo per l’utilità in battaglia dei membri del culto, e con la promessa di svolgere questo rito solo sui villaggi più trascurabili e di scarso interesse commerciale e politico.