Stai cercando qualcosa?
Indice dei contenuti
< Tutti i topics
Stampa

La Dama del lago

La voce del popolano

“No ‘gnore,  io no! Non mi permetterei mai di sozzare le lucentissime orecchie della Dama con le mie preghiere. Io prego Taal e Rya per il raccolto del Barone, Manaan per mantenere pescosi i suoi laghi e sicuri i suoi guadi, Morr per l’anima del suo nobilissimo padre, ma la Dama non posso pregarla.  Mio nipote grande una volta ha pregato la Dama perché il Barone chiedesse meno giorni di corvée per quel mese, e in risposta ha mandato le fate a rapire la sua figliola appena nata. Lei è la dea dei nobili non la nostra.”

Il tomo dell'erudito

[…] Va detto senza dubbio che la divinità nota come Dama sia un curioso caso, un’entità assai peculiare e slegata da qualsiasi pantheon, come del resto si suppone di Myrmidia. Semplicemente è apparsa da un lago al primo re di Bretonnia, Gilles l’Unificatore, nel momento di maggior bisogno, e i suoi miracoli sono stati evidenti agli occhi di tutti. 

Nessun mistero, nessuna emanazione, solo un’entità palese e tangibile che tutt’ora presta i suoi strani e persistenti poteri esclusivamente ai nobili di Bretonnia, rendendosi il fulcro teologico su cui si fonda tutto il Regno e la classe dominante. lo sentite anche voi, oh lettore questo tanfo di pernicio? […]

– Introduzione alle religioni forestiere –
Opuscolo seminariale dell’Ordine della Fiamma Purificatrice.

Simboli e precetti

I simboli sacri alla Dama sono il Graal, il sacro calice da cui solo i cavalieri più meritevoli ed ardimentosi hanno il privilegio di bere, e il Fleur de lis, il giglio, simbolo di purezza e rettitudine. 

Per quanto riguarda i precetti, essi coincidono con le leggi e le consuetudini della cavalleria per i nobiluomini, mentre le nobildonne posseggono la seguente breve lista di comandamenti.

  • Preserva la tua modestia ed innocenza. 
  • Servi e obbedisci ai comandi di tuo padre prima e di tuo marito dopo il matrimonio. 
  • Soccorri coloro che sono deboli ed inermi ma non per vigliaccheria. 
  • Mostra favore solo ai più coraggiosi e nobili cavalieri che cercano la tua benedizione.

Il culto

Esattamente come la dea stessa anche il suo culto è peculiare: non vi sono né iniziati né sacerdoti, ma solo le Damigelle, fanciulle prese in fasce dalle fate servitrici della dama, ed addestrate nella mistica foresta di Athel Loren, da cui escono solo in età adulta, temprate nello spirito, e dotate di poteri soprannaturali e di una lunga vita per servire al meglio la dea. Anche i maschi vengono rapiti dalle fate, ma costoro non fanno mai ritorno, e si dice diventino felici servitori della fata incantatrice, quand’ella dimora ad Athel Loren; costei è l’alta sacerdotessa del culto della Dama, ed è un essere eterno, in quanto apparve a Gilles e ai suoi alla fine delle guerre dell’unificazione, per poi affiancare ogni re successivo per oltre milleseicento anni, mostrandosi negli anni impassibile allo scorrere del tempo. 

Il culto della Dama è completamente al di fuori delle leggi di Bretonnia e dalle sue pesanti restrizioni sociali; le parole delle Damigelle sono le parole della Dama, e nessuno metterebbe mai in dubbio i loro consigli seppur sian donne, ed inoltre sono libere di portare armi e di muovere ovunque vogliano per le terre di Bretonnia e del Vecchio Mondo, rispondendo solo alla Fata Incantatrice e al Re in persona.I seguaci della Dama del Lago sono, come già sottolineato, i nobili, in particolare i cavalieri. Coloro che, dopo anni e decenni di pugna ed avventure decidono di votarsi completamente anima e corpo a servire la dea, abbandonano momentaneamente il loro titolo e i loro beni, diventando cavalieri della Cerca in attesa della sua apparizione, durante la quale, prima di poter bere dal Graal, dovranno combattere contro il Cavaliere Verde, araldo della Dama, ed imparare l’ultima grande lezione della cavalleria. Nessun cavaliere ha mai raccontato nei dettagli lo scontro e l’incontro con la Dama, ma solo i degni sopravvivono per diventare cavalieri del Graal, fortificati oltre i normali limiti umani dal sacro nettare della coppa. Sebbene la Dama sia adorata quasi esclusivamente dalla nobiltà di bretonnia i popolani non la ignorano del tutto, ed anzi alcuni si votano ad essa in modo distorto, idolatrando i cavalieri e seguendoli come loro umili servi durante la ventura e la Cerca. Spesso questi individui sono fanatici, resi tocchi da orribili tragedie e lutti perpetrati dai banditi e dagli orchi, che vedono nei cavalieri la purezza capace di mondare il Regno dalla sozzura e dalla viltà. 

Nella realtà per i cavalieri questi sporchi e puzzolenti plebei sono poco più di un fastidioso ronzio o di un comodo animale da soma, e maggiori sono le imprese del cavaliere maggiore è il codazzo di questi disgraziati, che si azzuffano per mangiare gli avanzi del loro padrone, e che custodiscono con ferocia gli scarti e i rifiuti che getta come reliquie.

Gli ordini

Non vi sono ordini all’interno del culto della Dama. 

Le Damigelle sono sacerdotesse che rispondono alla Fata Incantatrice e alla Dama stessa, e tutti i nobili di Bretonnia sono considerabili come suoi templari. L’intera Bretonnia è al servizio della Dama e del suo ministero.