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Khorne

Nota per il role-play

Ricorda sempre che le informazioni di questa pagina e delle altre riguardanti il caos e le sue manifestazioni sono utilizzabili in gioco, frammentarie, solo da chi possiede conoscenza demonologia o conoscenze analoghe. La maggior parte del popolino ha una paura atavica e ferale anche solo della parola caos, ed evita di averne la più piccola informazione, per evitare di essere bruciato o di impazzire e mutare; anche gli stessi cultisti degli dei oscuri non conoscono che una parte del loro credo e del male che venerano, e anzi certe volte non sono neppure consci di essere dei cultisti. L’erudizione sulle varie forme del pernicio è permessa solo a sacerdoti e maghi, che usano queste conoscenze proibite per proteggere al meglio i domini dell’uomo a scapito della loro sanità mentale e della loro anima.

Khorne

Dio del sangue, Signore dei teschi, Maestro della guerra, Massacratore

La guerra, la forza generata dalla violenza, la maestosità della morte in battaglia, sono tutti elementi di cui Khorne si nutre, e con i quali avvicina a sé i suoi adepti. Ogni creatura vivente dotata di intelletto risulta cambiata dopo esser sopravvissuta ad un conflitto ma, mentre i più tentano di tornare alle loro vite cercando di dimenticare l’orrore vissuto, e di combattere solo per necessità, alcuni si esaltano di questo inebriante spettacolo e si scoprono felici nello strappare la vita ad altri loro simili. Questo è il primo passo per diventare seguaci del dio del sangue, in una spirale di violenza e follia difficile da controllare a lungo andare. Il suo culto è fondamentale nelle tribù barbare del nord, dalla Norsca alle Desolazioni del Caos, e tra gli uominibestia, ma la continua ricerca del massacro e dell’omicidio viene subito notata nelle terre civilizzate, rendendo i suoi adepti assassini pazzi e solitari. Il desiderio del dio è semplice: vuole vedere il Vecchio Mondo devastato dalle fiamme, i mari rimpiazzati da oceani di sangue, e pinnacoli di teschi talmente alti da sovrastare le montagne. Alcuni studiosi, prima di cadere in una furia omicida, hanno scoperto un numero sacro a questo oscuro dio, il numero otto, e difatti quando viene scoperta una setta a lui dedicata i membri sono sempre otto o un suo multiplo. L’individuazione è facile in tempo di pace, ma con lo scoppiare della guerra è arduo capire come riconoscere chi uccide nella foga della battaglia per dovere o per piacere. Il simbolo di Khorne è una runa rappresentante un teschio stilizzato, ma è conosciuto anche con l’effige di un elmo cornuto, mentre i colori a lui cari sono ovviamente il rosso e il nero, mentre il metallo prediletto è l’ottone. Viene spesso raffigurato come un gigantesco umanoide coperto di muscoli e dalla pelle rosso sangue assiso su un trono d’ottone, in cima ad una montagna di teschi e tesori dei nemici sconfitti. Khorne ha in odio tutti gli altri dei, compresi gli oscuri suoi pari, ma in particolare il suo astio è rivolto verso Slaanesh, in quanto il suo edonismo sfrenato mal si sposa con l’idea di massacro e violenza, e spesso e volentieri i loro seguaci fanno di tutto per annientarsi a vicenda.

Khorne richiede ai suoi servitori di versare sangue e uccidere ogni volta che sia possibile ma i benedetti, per mantenere i suoi favori, devono uccidere ogni giorno. Molti dei suoi seguaci sono guerrieri, mercenari e soldati, ma chiunque sia disposto ad uccidere senza pensare alle conseguenze può trovare la benedizione del dio del sangue.

Khorne non ha giorni sacri, anche se i suoi seguaci certe volte pregano negli anniversari delle battaglie più sanguinose.

Precetti

  • Le preghiere più grandi sono il suono degli schizzi di sangue e delle ossa che si schiantano. 
  • Non è mai sbagliato uccidere un alleato o un altro servitore di Khorne ma se lo fai devi celebrare la gloria insita nel dio del sangue. 
  • È giusto prendere trofei dalle proprie vittime, e coloro che si adornano con i crani dei loro nemici e ne bevono il sangue incontreranno il favore del re dei teschi. 
  • I decadenti seguaci di Slaanesh devono essere abbattuti ad ogni occasione. 
  • La pietà è per i deboli. Non risparmiare alcun nemico, altrimenti il dio del sangue ti riterrà indegno.