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Taal & Rhya

La voce del popolano

“…’gnore bisogna sempre portare rispetto agli dei consorti! Non passate questo crocevia senza aver lasciato sul braciere del tabernacolo un piccolo pezzo della vostra pagnotta, o un piccolo pezzo di carne essiccata. Ve lo assicuro! Quando il cugino del mugnaio ebbe questa mancanza, trovò un figlio nel grembo di sua moglie, ma non aveva di che rallegrarsi… Taal gli aveva fatto metter su un bel paio di corna da uno dei suoi boscaioli, non so se mi spiego…”

Il tomo dell'erudito

[…] Quantomai è certo oltre ogni ragionevole dubbio che Taal e sua moglie Rhya siano le divinità più antiche e care all’uomo che si possano ricordare nei tomi di teologia e nei racconti orali, ma in mio possesso, per mio grandissimo giubilo, vi è un tomo, copia di una copia di una copia eccetera per una deca di volte, che par esser stato scritto in prima stesura ai tempi in cui Sigmar ancora camminava sulla terra. In suddetto tomo si menziona svariate volte un dio di nome Ishnernos, che avea dominio su quegli aspetti della natura e della fecondità che i nostri sacri consorti sorteggiano. Forse non è un caso che vi sia un unico culto e due chiese praticamente unite, per Taal e Rhya, caso mai riscontrato in nessun Pantheon da noi conosciuto. […]

– Ernst von Gobersthal, 
“Miti e verità sull’Antica Fede” –

Taal

dio delle fiere e Signore della natura selvaggia

Taal rappresenta il vigore e la forza insite nella natura, la scintilla che fa battere il cuore del mondo facendo cadere la pioggia dal cielo, rendendo gli animali fecondi e le piante rigogliose; egli è il sovrano indiscusso della roccia e del legno, il primitivo istinto alla vita insito in tutte le creature, e a lui sono dedicati tutti i riti che simboleggiano il passaggio dalla fanciullezza all’età adulta, quando la vitalità è al suo massimo. 

Rhya

dea madre della terra e Signora di tutto ciò che cresce e vive, Regina delle messi

È colei che prese la natura selvaggia di suo marito per trasformarla con maturità e saggezza in una landa colma di frutti, affinché tutti gli umani vi si potessero sfamare; è anche la protettrice dell’amore degli amanti e degli atti carnali, tanto che pronunciare il suo nome durante i momenti di passione viene considerata una forma di rispetto, e un’onesta preghiera nei confronti di Rhya.

Simboli e precetti

I simboli di Taal sono i palchi di corna, i teschi di cervo e le asce di pietra, mentre Rhya viene identificata con i covoni di grano, l’arco e le frecce, e con i fiori. 

I precetti degli dei consorti sono: 

  • I figli di Taal si procurano volentieri da soli il cibo e le prede per i sacrifici. Onora questi doni. 
  • Un sacrificio di animali o di grano deve essere offerto agli dei consorti una volta al mese nella notte senza luna. 
  • Ogni anno i sacerdoti degli dei consorti devono passare sette giorni e sette notti nella solitudine della foresta, lontano dalla civilizzazione, per tornare in comunione con la natura e vivere di ciò che offre. In certe situazioni di urgenza o di profondo bisogno questo tempo di riflessione può essere ridotto o allungato su decisione del gerarca del culto della regione. 
  • Non rivestire il tuo corpo di freddo metallo ma sostieniti e copri le tue nudità con la pelliccia dei tuoi fratelli animali. 
  • Sii orgoglioso delle tue abilità di sopravvivenza e della tua forza, e rifuggi le armi da fuoco e tutte le creature partorite dalla scienza.

Il culto

Il culto degli dei consorti ha radici antichissime e riti che si perdono nella notte dei tempi e, benché vi siano adepti più devoti a Taalo a Rhya è impensabile scinderlo completamente. Entrambi gli dei vanno rispettati nella loro sacra unione, che rappresenta l’origine di tutte le cose del creato.   

Così iniziò.   
Rhya la bellà, si alzò,  
Taal il potente si levò,  
sbocciò un fiore caldo di vita,  
risuonò il corno del vecchio eremita   
così crearono tutte le cose del mondo.

– Il Libro Verde

Tall e Rhya sono tra gli dei più adorati del Vecchio Mondo e tutti portano loro rispetto, ma il loro culto ha il maggior seguito nelle zone rurali, selvagge e sperdute, dove le persone sopravvivono affidandosi alle proprie capacità nella più completa solitudine o unite in piccole comunità, in cui il sacerdote di Taal e Rhya è l’unico servitore degli dei a cui rivolgersi per decine e decine di chilometri; il sacerdote viene interpellato per la sua grande conoscenza delle piante e degli animali e per celebrare le maggiori festività per i suoi fedeli come gli equinozi,  i solstizi, e i riti di passaggio dalla fanciullezza alla maturità. 

I membri del culto prestano grande attenzione ai cambiamenti della natura e ne seguono il corso celebrandone i doni con grande rispetto e devozione, rifuggendo la politica, la vita cittadina e talvolta pure il denaro, in favore della vita selvaggia; certi estremisti equiparano addirittura la civilizzazione al pernicio. 

I templi dedicati agli dei consorti non sono comuni edifici com’è facile intuire, ma radure e boschi sacri, circoli di monoliti e altri luoghi in cui la maestosità della natura è evidente agli occhi di chiunque; oltre questi pochi e sperduti luoghi molti semplici fedeli come agricoltori e taglialegna erigono piccoli altari e sacrari al limitare dei campi e ai crocevia delle strade per venerare Rhya, e nei boschi e nel profondo delle vallate per venerare Taal. Nonostante i suoi aspetti selvaggi e legati al ciclo della natura il culto è sorprendentemente ben strutturato ed ogni regione è gestita da due gerarchi, quello di Rhya che comanda in primavera e autunno e quello di Taal che governa in inverno ed estate, mentre i sacerdoti e i semplici accoliti gestiscono e curano i molti tabernacoli, circoli di pietre e tutti quei luoghi sacri agli dei consorti. 

I sacerdoti di Taal e Rhya sono soliti indossare abiti semplici e pratici, grezzi e di colori naturali, ma solo i Discendenti di Taal e i Portatori di Doni portano il saio; molti infatti non hanno un aspetto molto diverso da un cacciatore o da un contadino, e si possono riconoscere solo grazie ai numerosi simboli degli dei consorti che costoro indossano.

Gli ordini

I Discendenti di Tall

Sono l’ordine più numeroso e composto quasi interamente da uomini, poiché uno dei loro fondamenti è l’esaltazione della mascolinità, attraverso l’educazione dei giovani accoliti e dei fanciulli dei villaggi alla caccia e alla conoscenza della natura selvaggia; sono i membri di questo gruppo ad organizzare il sacramento del risveglio che sancisce il passaggio all’età adulta, e a gestire molte delle cacce rituali in cui alcolici e droghe psicotrope vengono usate per comunicare con il dio Taal.

I Guardiani

Sono sacerdoti guerrieri il cui compito è quello di proteggere i luoghi di culto dedicati agli dei consorti dalle minacce dei mostri e del pernicio, mantenendo i sentieri sicuri, scortando i pellegrini e garantendo il corretto svolgersi delle cerimonie religiose. I Guardiani sono anche i manutentori di questi luoghi e preparano sempre giacigli pronti per i pellegrini, le piste chiare, e i bracieri sempre accesi in attesa di nuove offerte agli dei consorti.

I Portatori di Doni

Sono l’ordine di Taal e Rhya più apprezzato e rispettato nel Vecchio Mondo poiché i suoi membri sono quelli che rivolgono maggiori attenzioni alla gente comune e ai loro bisogni, fungendo da intermediari con gli dei. 

Loro è il compito di celebrare i riti del mutare delle stagioni e a loro si rivolgono i contadini e gli sposi per chiedere fortuna, abbondanza e fecondità; sono anche grandi conoscitori delle erbe e dei rimedi naturali ed apprezzati per le molte conoscenze pratiche sulla cura degli animali. Le sacerdotesse dei portatori di doni sono anche delle ottime levatrici e sono disponibili ad offrire consigli ed accortezze in materia sessuale senza alcuna malizia o fastidio.

Gli ordini minori

I Lunghistinchi

Sono equiparabili ai templari di molte altre chiese più tradizionali, ma si considerano semplicemente come devoti cacciatori desiderosi di proteggere e mantenere sicuri i santuari più lontani e dimenticati, dove i Guardiani non riescono ad essere una presenza stabile. I membri di quest’ordine sono nomadi e si spostano continuamente in ronde di mesi ed anni durante i quali controllano centinaia di sacrari, uccidendo rapidamente qualsiasi creatura o uomo tenti di dissacrarne il sacro suolo; sono anche noti per organizzare battute di caccia mirate a eliminare mutanti, bande di uomini bestia e orchi, e l’esercito li assolda spesso e volentieri come apripista, guide e portaordini durante le missioni nei luoghi più impervi e selvaggi.

I Cacciatori Cornuti

Sono gli zeloti degli dei consorti, uomini solitari, eremiti che vivono gran parte della loro esistenza a contatto con la natura e rifuggono la società, tenendosi lontani anche dai villaggi e scambiando qualche bene essenziale solo con le famiglie dei fattori che vivono nella loro zona di caccia. Non indossano indumenti se non qualche rozzo abito cucito con la pelle degli animali cacciati, e si ricoprono di ninnoli quali collane d’ossa ed elmi ricavati da teschi animali. Sono dei fanatici violenti, e molti li considerano benedetti dal dio Taal con istinti al pari degli animali, ma qualcuno li ritiene semplicemente dei pazzi; sono strenui protettori dei boschi e della natura, e sono pronti a cacciare e uccidere chiunque non si mostri rispettoso dei domini di Taal.

Le figlie di Rhya

Sono un piccolo culto composto da sole madri le quali si specializzano come levatrici, mammane e confidenti per madri e future madri; aiutano inoltre le donne del Vecchio Mondo ad evitare gravidanze non volute con l’uso di filtri ed erbe, e le consigliano per affrontare la convivenza con mariti violenti. Per questi motivi sono malviste da molti culti dominati dagli uomini, e alcune consorelle sono state addirittura tacciate di collusione con i poteri della rovina.