Tzeentch
Nota per il role-play
Ricorda sempre che le informazioni di questa pagina e delle altre riguardanti il caos e le sue manifestazioni sono utilizzabili in gioco, frammentarie, solo da chi possiede conoscenza demonologia o conoscenze analoghe. La maggior parte del popolino ha una paura atavica e ferale anche solo della parola caos, ed evita di averne la più piccola informazione, per evitare di essere bruciato o di impazzire e mutare; anche gli stessi cultisti degli dei oscuri non conoscono che una parte del loro credo e del male che venerano, e anzi certe volte non sono neppure consci di essere dei cultisti. L’erudizione sulle varie forme del pernicio è permessa solo a sacerdoti e maghi, che usano queste conoscenze proibite per proteggere al meglio i domini dell’uomo a scapito della loro sanità mentale e della loro anima.
Tzeentch
Tzeentch il grande stregone tira dal suo regno i fili della magia e del fato, intricando le matasse di passato presente e futuro a proprio piacimento; è il signore delle menzogne e del sotterfugio, del potere segreto dietro il trono, delle congiure e dei patti infranti, oltre che il signore della magia. I suoi adepti sono principalmente maghi in cerca di maggior potere, ma chiunque sia alla ricerca di conoscenza, discernimento e potere attira la sua generosa attenzione: egli infatti è il più munifico di doni e benedizioni, scacciando apparentemente lo spettro della follia e della mutazione, ma il suo è un gioco crudele, poiché dona sempre più potere di quanto il suo servo possa gestirne, e si diverte a guardarne i tragici risultati. Il suo obiettivo, ai più, sembra la conquista segreta del Vecchio Mondo, il sovvertimento continuo dell’ordine e il continuo mutamento, ma in realtà spesso vanifica volontariamente le proprie vittorie per godersi la disfatta dei suoi campioni, e organizza piani contorti ed astrusi solo per vedere le reazioni delle sue pedine. Vede gli altri dei come fonti di mutamento, e quindi ne apprezza il valore per i propri scopi, ad eccezione di Nurgle, che percepisce come la stagnazione, l’immobilità, l’opposto del suo essere, e con cui è sempre in conflitto. Il simbolo del dio è una sfera racchiusa in un sigillo serpeggiante che può ricordare la forma di una fiammella, ma molti suoi seguaci utilizzano anche l’occhio onniveggente per identificarlo. Il suo aspetto è mutevole ed appare ad ogni singolo adepto con una forma diversa, sebbene molte rimandino agli uccelli rapaci, gli animali sacri al dio. I suoi colori favoriti sono il giallo acceso, l’oro e il blu profondo, mentre il numero sacro è il nove.
Precetti
- Il cambiamento è l’unica costante del mondo. Resistervi significa incorrere nell’ira di Tzeentch.
- La magia è la più grande forza di cambiamento, e ogni persona dovrebbe studiare le sue tecniche quando possibile.
- Portare il caos in una regione e nel suo popolo significa invocare il mutamento. Sovverti i pilastri della legge e dell’ordine ogni volta che puoi.
- Ripudia sempre i vecchi metodi per adottarne di nuovi.
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